Mentre la Procura Generale di Milano notifica l’avviso di chiusura delle indagini al Sindaco Sala e ad altri sette indagati per turbativa d’asta nella gestione Expo, Rettore e Direttore Generale si esercitano in un tour presso i Dipartimenti di Città Studi per Ri-spiegare le ragioni che motiverebbero un trasferimento degli stessi nell’area Rho-Expo.
L’iniziativa del Rettore intende controbattere alle sempre più numerose obiezioni avanzate da lavoratori, studenti e residenti (si legga il MANIFESTO RILANCIAMO CITTA’ STUDI ), nonché per dare ordine alle diffuse e contrastanti ipotesi di reimpiego degli spazi di Città Studi: nell’ordine gli stessi spazi sono stati promessi a Politecnico, Bicocca, Demanio, Scienze Politiche, Scienze dei Beni culturali, Museo dei diritti umani.
Come RSU abbiamo già espresso le nostre perplessità sul trasferimento con il comunicato del 17/01/2017 e siamo parte attiva nel coordinamento per RILANCIAMO CITTA’ STUDI (che vede studenti, docenti e residenti insieme).
Ma tornando al nostro Rettore, il “tour” sembra essersi rivelato un boomerang: siamo lieti di diffondere in allegato il testo della mozione votata dal Dipartimento di Matematica che parla da sola.
Inoltre vi informiamo che venerdì 23 giugno, a Palazzo Marino, è stata illustrata l’interrogazione parlamentare presentata da alcuni parlamentari (con l’ausilio del Coordinamento RILANCIAMO CITTA’ STUDI) ai Ministri Padoan (MEF) e Fedeli (MIUR) che troverete sempre in allegato.
Finalmente la questione è arrivata in Parlamento!
Nonostante le rassicurazioni del Rettore, destano preoccupazione:
1) la prospettiva di una notevole riduzione degli spazi (previsti solo 8 MQ a studente, sotto gli standard internazionali) e dell’utilizzo di laboratori in condivisione;
2) la questione economica: l’indebitamento almeno ventennale che ingesserebbe tutto l’Ateneo (per anni avremmo meno spese per personale, didattica e ricerca); i finanziamenti e gli introiti derivanti dalla vendita dei nostri immobili (che dovrebbero finanziare 1/3 dell’operazione) sono tutti da verificare; i probabili costi di bonifica; inoltre si teme la classica lievitazione dei costi in corso d’opera. Si pensi che la sede di Lodi dove verrà trasferita Veterinaria è costata tra progettazione e realizzazione 2,8 volte più del preventivato. Accadesse nuovamente lo stesso, ci ritroveremmo a metà del guado senza l’opera realizzata e pieni di debiti;
3) la “gracilità” del progetto: ogni azione è condizionata da quella precedente. Se si riesce a vendere il patrimonio della Statale, se il Governo ci mette veramente quanto promesso, se il Politecnico e Bicocca subentrano nei nostri immobili (se fossero tutti così fatiscenti come viene detto dal Rettore non si spiegherebbe perché siano così appetibili per gli altri atenei), se la bonifica della zona Expo qualcuno se la “accolla”, se i privati confluiscono sull’area Expo, se l’Atm rimuove la tariffa extra-urbana; se il Comune di Rho rinuncia al pronunciamento dei propri cittadini per una zona verde unitaria nell’area ex-Expo…se…se.. se…
In questo clima di incertezza delle cifre e poca trasparenza (si veda a tal proposito il fatto che le comunicazioni del Consiglio di Amministrazione sul sito non vengono ormai aggiornate da ben sei mesi) gli Organi in autunno dovrebbero votare l’eventuale adesione al Masterplan su Rho-Expo.
Noi continuiamo a chiederci ed a chiedere agli Organi Statutari (Senato Accademico e Consiglio di Amministrazione): come ci si può esprimere se non è stato fatto uno studio di fattibilità per la ristrutturazione e il rilancio di Città Studi che cifre alla mano (spese e spazi) permetta una comparazione con l’altra ipotesi ? RILANCIARE CITTA’ STUDI o TRASFERIRE TUTTO a RHO-EXPO ?