Giovedì 21 settembre 2017 si e’ tenuta la seduta dell’Osservatorio sul riposo compensativo e lavoro straordinario (RSU, Organizzazione Sindacali e Amministrazione).
Oramai e’ passato un semestre dall’introduzione delle nuove modalita’ sperimentali per l’utilizzo de riposo compensativo, un tempo utile per trarre le prime riflessioni.
I dati rilevati dall’Amministrazione e i contributi ricevuti dalla RSU (per i quale ringraziamo tutti i colleghi/e che hanno inviato le loro testimonianze individuali e collettive) coincidono nel dire:
a) che uno strumento universale, quale il limite delle 85 ore per anno di cui non oltre 7gg interi, non può essere efficace per tutto l’ateneo considerate le sue articolazioni organizzative e di attività;
b) che la “narrazione” dell’Amministrazione per cui c’era un “assalto alla diligenza” del ricorso al riposo compensativo non e’ veritiero: il 71,61% dei dipendenti non ha utilizzato neppure un’ora di riposo compensativo, o perché e’ impossibilitato a maturare ore aggiuntive oppure perché ricorre al lavoro straordinario;
c) il personale restante utilizza il riposo compensativo perché svolge un’attività lavorativa:
1) che per natura e’ discontinua e legata all’attività di didattica e di ricerca (si alternano periodi di lavoro intenso a periodi di pausa). Sono prevalentemente colleghi di area tecnico-scientifica ed area socio-sanitaria;
2) rivolta al pubblico per servizi aperti fino al tardo pomeriggio (Biblioteche, Caslod, etc.), se non anche il sabato e la domenica.
e) che a tutt’oggi c’e’ uno scarso utilizzo degli altri istituti contrattuali quali “Esigenze personali”, “Esigenze personali documentate per salute”, “Gravi motivi”;
f) che l’introduzione di un più’ puntuale controllo delle 6 ore di lavoro per emettere il relativo ticket – buono-pasto ha disincentivato il ricorso a frequenti permessi brevi nel corso della giornata lavorativa.
Pertanto la RSU ha ribadito i vincoli – in materia di orario di lavoro – presenti nel CCNL: le 9 ore massime di lavoro per giorno e il computo trimestrale delle 36 settimanali per gli EP; ha quindi chiesto di stabilizzare il ruolo dell’Osservatorio al fine di analizzare le criticita’ che di volta in volta si presentano e conseguentemente proporre le iniziative correttive in termini di carichi di lavoro, articolazione oraria o eventuali deroghe ai limiti fissati, etc;
Infine ha proposto il superamento degli attuali limiti introdotti con la sperimentazione (85 ore annue per non piu di 7gg a giornate intere).
Precisiamo che l’Osservatorio ha il compito di monitoraggio, studio e proposta le cui risultanze saranno oggetto di confronto al tavolo di trattativa tra Amministrazione e Parte Sindacale.
RICORDIAMO CHE SUL SITO www.rsu.unimi.it POTETE VISIONARE LE LETTERE DI INTERVENTO CHE LA RSU HA PRODOTTO NEI CONFRONTI DELL’AMMINISTRAZIONE ed I VERBALI DELLE RIUNIONI RSU.