Il fronte dei contrari al trasferimento dei dipartimenti scientifici della Statale da Città Studi a Rho-Expo si estende man mano che si avvicina la votazione definitiva. Siamo lieti di diffondere (in allegato) il testo della mozione votata quasi all’unanimità dal Dipartimento di Informatica che si esprime contrariamente al trasferimento così come era già stato fatto alcuni mesi fa da Matematica. Difficile dare torto agli informatici da anni in affitto in via Comelico (che ci costa 1,1 milioni l’anno regalati a banca Intesa S.Paolo e Fondazione Cariplo) a cui verrebbe chiesto di andare a Rho proprio ora che si sta completando il palazzo di via Celoria che dovrebbe ospitarli e che è costato 23 milioni di euro. Una nuova grana per il Rettore Vago considerato che, essendo nuovo, quel palazzo è l’unico di nostra proprietà in Città Studi ad avere mercato per una possibile vendita.
Anche i residenti del quartiere di Città Studi ormai non hanno più dubbi.
Lunedì sera abbiamo assistito all’intervento del Prof. Resta, Rettore del Politecnico, in un partecipato incontro organizzato in Municipio 3 (zona Città Studi) per la cittadinanza. Il Politecnico si appresta a sviluppare il suo campus in Città Studi ristrutturando e rilanciando le proprie strutture.
Tutta la platea ha apprezzato la concretezza dell’intervento. Un progetto di Renzo Piano: dettagliato, mirato, con numeri certi e fondamenta solide. Un investimento da 37 milioni di euro di cui 31 sono già messi a bilancio: il rischio è ridotto al minimo perché ben l’83% dei fondi necessari sono già in cassa. Il programma di ristrutturazione è pensato in modo che l’attività didattica possa tranquillamente proseguire in loco senza interruzioni nei prossimi anni. Ricordiamo invece che il costo del trasferimento della Statale a Rho-Expo è stimato in minimo 380 milioni (sempre che non ci sia la classica lievitazione dei costi) e che ad oggi l’Ateneo in cassa non ha nulla: potrà ricevere 130 milioni dal Governo che comunque sono solo il 34% del necessario… diteci voi se una persona responsabile non si debba preoccupare dato che parliamo di un investimento dieci volte più grande.
Di fronte alla pioggia di interventi che sono seguiti alla presentazione in cui veniva chiesto perché invece che rilanciare le proprie strutture in Città Studi, la Statale debba avventurarsi in questa impresa di trasferire 18.000 studenti a Rho-Expo dove oggi non c’è nulla se non un’area da bonificare mutilando un quartiere storico di Milano, il Rettore del Politecnico era visibilmente imbarazzato.
Si è rafforzata in noi l’idea che Città Studi può essere rilanciata: il Politecnico lo fa e con un decimo della spesa.
Torniamo pertanto a chiedere a Senato e Consiglio d’Amministrazione della Statale di dare l’avvio ad un progetto comparativo “super partes” per la ristrutturazione e/o eventuale ampliamento delle strutture nell’area di Città Studi e aree limitrofe. Chiediamo inoltre di non votare nulla di vincolante finché ciò non sarà fatto.