VOTO EXPO: ASSEMBLEA GENERALE MARTEDI’ 6 ORE 14:00 ATRIO AULA MAGNA FESTA DEL PERDONO

Settimana prossima Senato e Consiglio di Amministrazione voteranno sul trasferimento da Città Studi a Rho-EXPO. In concomitanza con il voto, la RSU convoca un’assemblea generale per martedì 6 alle ore 14:00 nell’atrio davanti all’Aula Magna di via Festa del Perdono aperta a tutti: personale tecnico-amministrativo, studenti, docenti e ricercatori.

In questi giorni dai giornali apprendiamo che l’Ateneo (a cui mancano 2/3 dei fondi preventivati necessari) potrebbe scegliere lo strumento finanziario del “project financing”. Ci fidiamo di quanto riportato dai giornali in quanto a pochi giorni dal voto più importante della storia della Statale, senatori e consiglieri non hanno ancora ricevuto dall’Amministrazione il materiale sul quale dovranno esprimersi. Proviamo a spiegarlo in termini semplici perché è importante che tutti siano consapevoli del rischio che si sta correndo.

Affideremmo la vendita degli immobili di nostra proprietà in Città Studi ad una società privata, Lendlease, che deciderà in che tempi e a che prezzo venderli. La stessa società costruirà anche il campus a EXPO: noi pagheremo a Lendlease un canone d’affitto (per 20 anni?) fino a quando non saranno venduti i nostri immobili di Città Studi. Il campus non sarà di nostra proprietà per tutto questo periodo. Lendlease per alzare il margine di profitto potrebbe allungare i tempi di vendita degli immobili di Città Studi facendoci pagare più anni di affitto oppure accelerare i tempi svendendo a un prezzo più basso: cosa che ci obbligherebbe a contrarre anche un mutuo per coprire il debito… molto dipenderà dall’andamento del mercato immobiliare e tutti sanno quanto sia difficile vendere oggi. Anche quando ipoteticamente saremo rientrati dal “debito”, essendo l’area EXPO in concessione a Lendlease per 99 anni, la Statale non sarà neanche libera di decidere come eventualmente espandersi su quell’area che non è di nostra proprietà.

In sostanza: affidiamo la vendita di immobili di nostra proprietà in città (su cui non saremo liberi di decidere il prezzo di vendita) per andare in affitto a stare più stretti (con una riduzione del 60% degli spazi) in una zona disabitata in estrema periferia su un’area che non è nostra. Tutto questo mettendo sotto stress il nostro bilancio per anni: che ne sarà ad esempio dell’assicurazione sanitaria gratuita, dei finanziamenti ai progetti di ricerca, dei nostri livelli stipendiali?

Siamo convinti che la gran parte della comunità accademica, comunque la pensi sul valore didattico-scientifico dell’operazione, sia consapevole del rischio finanziario: ci auguriamo che senatori e consiglieri che rischiano un processo per “danno erariale” se le cose andranno male, lo siano altrettanto.

 

                                               ASSEMBLEA GENERALE

                                                MARTEDÌ 6 ORE 14:00

                                      ATRIO AULA MAGNA    Via Festa del Perdono 7


Comunicato nr. 05/2018 – 28 febbraio 2018