UNA RONDINE NON FA PRIMAVERA.

L’incontro tecnico del 21/3 – equinozio di primavera – aveva lo scopo di verificare se ci fossero le condizioni per fare un accordo sulle progressioni economiche.

Abbiamo ribadito quali sono per noi i punti fondamentali:

  • dopo anni di blocco dei nostri stipendi, da questa contrattazione decentrata deve scaturire un aumento per tutti, quindi, chi non dovesse rientrare nella progressione economica, dovrà avere un compenso aggiuntivo sul fondo comune d’ateneo;
  • il criterio in base al quale decidere chi fa la progressione e chi no deve essere il più possibile oggettivo, e quindi fondato sull’anzianità (se si arriverà a discutere nel merito, comunicheremo le nostre proposte su come debba essere intesa l’anzianità).

L’ Amministrazione ha risposto che non è possibile accettare alcun legame tra progressioni e fondo comune; ci ha quindi controproposto di rivedere complessivamente il Fondo Comune d’Ateneo (FCA), aumentandolo per tutti: chi farà la progressione e chi no. Per fare questa operazione sarebbe necessario rivedere insieme le fonti che alimentano il Fondo e concordare sulle regole di distribuzione.

Siamo rimasti stupiti, anche perché, in passato, la risposta a richieste anche di portata inferiore era stata che non c’erano abbastanza soldi. Abbiamo quindi chiesto che nel prossimo incontro ci venga formalizzata questa proposta, con l’indicazione delle risorse che dovranno renderla sostenibile.

Sempre relativamente al Fondo Comune d’Ateneo ci è stato detto che la ripartizione, che avverrà a Maggio, sarà più consistente di quella dello scorso anno. La cosa ci farà ovviamente piacere, anche se, per il momento, brucia il fatto che i redditi del 2015 siano stati inferiori a quelli del 2014 a causa della mancata erogazione di Dicembre.

Comunicato nr. 05/2016 – 24 marzo 2016