Gli ultimi mesi hanno dimostrato che i soldi ci sono: per gli incentivi stipendiali di tutti i docenti, per le retribuzioni di risultato di tutti i dirigenti, per l’aumento delle borse di soli 60 dottorandi (+ 2.500.000 €!), per gli studenti per cui si sono trovate mille forme di esoneri, rimborsi e borse di studio nell’ordine di 6.000 o 10.000 €. Nonché per i più svariati interventi edilizi compresa la creazione di fantomatici dipartimenti familiari.
Invece, per le progressioni del personale tecnico-amministrativo-bibliotecario (più di 1700 aventi diritto) che si ritrova con lo stipendio bloccato dal 2009 e che si è autofinanziato le ultime progressioni, il Rettore ha finito gli spicci! Basterebbero ulteriori 700.000 € ma purtroppo le risorse certe ci sono solo per la metà del personale (“dividi e comanda”) in modo tale che per 3 anni ogni lavoratore si scanni col suo vicino per vedersi riconosciuto uno scatto sulla base della valutazione dei capi (e dei docenti nei dipartimenti) che, dovendo premiare uno si e uno no, dovranno barricarsi tra le proprie mura per non subire le ire dei colleghi.
Oltretutto queste risorse messe a disposizione sarebbero il frutto del sudore della fronte dei lavoratori in quanto nascerebbero da ulteriori tagli dello straordinario, dall’inaccettabile stravolgimento degli orari (orario di servizio 8:00-19:00, riposo orario conteggiato solo oltre i 30 minuti con 30 ore massime cumulabili da esaurire entro 3 mesi!) e dall’internalizzazione di servizi (per esempio il call center delle Segreterie Studenti mentre nel frattempo servizi interni come quelli del welfare rischiano di essere affidati ad aziende di servizio esterno). Non si tratta quindi di risorse “aggiuntive”, cioè reperite “in più” così come è stato fatto per le altre categorie sopra citate. Risorse che la RSU ha tecnicamente proposto che vengano reperite certificando gli ingenti risparmi energetici degli ultimi due anni che permetterebbero a tutto il personale di fare la progressione.
Perciò Vago ha mentito: il 14 aprile quando al termine dell’assemblea generale più di un centinaio di lavoratori andò a stanarlo dal rettorato, promise che entro un mese avrebbe trovato le risorse aggiuntive necessarie. In quell’occasione, circondato dai lavoratori, non ha dimostrato di essere un cuor di leone e l’ha sparata grossa. Poi, rassicurato dai suoi cari, è tornato a “svagarsi” tra una birra Heineken e una modella di Missoni. Se invece il Rettore ne ha la volontà politica, che metta le risorse necessarie sul tavolo.
Evidentemente non ci ha preso sul serio! E non possiamo permetterlo, perché anche noi siamo pilastri portanti di questa istituzione. E’ ora che questo non venga solo capito, ma soprattutto riconosciuto. Adesso siamo ad un bivio: è venuto il momento che ogni lavoratore faccia la sua parte. E’ estremamente importante esserci perché qua invece che andare avanti si rischia di andare addirittura indietro.
Ci vediamo MARTEDI’ 28 ALLE ORE 14:00 IN AULA 211 IN FESTA DEL PERDONO.
Sarà un giorno decisivo.
RSU d’Ateneo